Father Divine (George Baker) (ca.1880-1965) e Movimento della Missione universale della pace

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Father Divine (George Baker)

Gli anni prima del 1914

Le notizie sulla prima parte della vita del leader spirituale afro-americano Father Divine sono molto contraddittorie: non si conosce con sicurezza neppure il suo nome “secolare”, le principali fonti propendono per George Baker (anche se nel 1936 una donna affermò che F. era suo figlio e si chiamava in realtà Frederick Edwards), figlio di ex schiavi, probabilmente nato verso il 1877-1880 (viene ipotizzato anche il 1865 sulla base di un suo presunto matrimonio il 6 giugno 1882 con la sua compagna, Peninniah), forse in una piantagione a Savannah (nella Georgia), o nel ghetto nero di Rockville (nel Maryland), o a Providence (nel Rhode Island), a seconda delle fonti.
Baker (o Father Divine, sempre se stiamo parlando della stessa persona!), che lavorava come giardiniere a Baltimora (nel Maryland), nel 1906 fece un viaggio in California, dove venne a contatto con il movimento New Thought (Pensiero Nuovo), una scuola di pensiero metafisico basato sull'idealismo filosofico, l'ottimismo mentale (il famoso slogan “Think positive” di qualche anno fa) e la guarigione spirituale, e fondato dai coniugi Julius (1838-1893) e Annetta (1843-1935) Dresser (allievi del guaritore Phineas Parkhurst Quimby).

Rientrato a Baltimora, Baker divenne un membro attivo di una chiesa battista locale, finché non decise di seguire un predicatore itinerante, tale Samuel Morris, che predicava una forma di deificazione al grido di “Io sono il Padre Eterno!”, tant’è che assunse lo pseudonimo di Father Jehovia (Padre Geova). A sua volta, Baker, suo primo seguace, si proclamò The Messenger (il Messaggero), mentre un terzo predicatore del gruppo, John Hickerson, si proclamò Reverend Bishop St. John the Vine (Reverendo Vescovo San Giovanni la Vigna). Nel 1912 la rottura con gli altri due: Hickerson contestò il “monopolio” di Morris di auto-proclamarsi Dio, ma Baker andò oltre, negando che Morris fosse Dio e respingendo anche la dottrina di Hickerson che chiunque potesse essere Dio, anzi affermò che solo lui (Baker) era la vera espressione dello spirito divino!

L’anno successivo Baker/Father Divine viaggiò e predicò in Georgia, ma fu arrestato in seguito a conflitti con i ministri di culto locali. Rilasciato dopo 60 giorni di cella, il successo della sua predicazione presso le donne di colore di Valdosta (sempre in Georgia) gli costò un secondo arresto il 6 febbraio 1914 per insania mentale: fu quindi espulso dallo stato.

L’attività a New York

Fu a questo punto che F. comparve a New York, nel quartiere di Brooklyn, dove in un appartamento egli (che oramai si auto-proclamava Dio) fondò una comunità con alcuni suoi seguaci, ai quali impose la rigorosa astensione da sesso, alcool, droga, fumo e gioco d’azzardo. Il primo di questi divieti non gli impedì lo stesso di sposare, tra il 1914 ed il 1917, la sua seguace Peninniah, di parecchi anni più vecchia di lui, e che era nota come Sister Penny (Sorella Penny): questo matrimonio smentirebbe l’ipotesi di una loro unione nel 1882, citata nel capitolo precedente.

Nel 1919 egli assunse il nome di Reverend Major Jealous Divine (Reverendo Maggiore Geloso Divino) (il titolo di “geloso” derivava dal passo dell’Esodo 34, 14, Tu non devi prostrarti ad altro Dio, perché il Signore si chiama Geloso: egli è un Dio geloso), ma i seguaci lo chiamarono più familiarmente Father Divine (Padre Divino). Nello stesso anno, egli acquistò e si trasferì in una casa a Sayville, un elegante quartiere residenziale bianco a Long Island (sempre a New York): qui iniziò la sua Peace Mission (Missione della Pace), basata sul suo singolare metodo di predicazione, già di per sé molto carismatico, ma che includeva anche pasti gratuiti per i partecipanti e un aiuto per trovare un posto di lavoro, il che nel momento di crisi dopo la Prima Guerra Mondiale, ma soprattutto durante la Grande Depressione (dal 1929), non poteva che avere un immediato successo, anche tra i bianchi più poveri.

Il tutto, però, coincideva con un crescente malumore del ricco establishment bianco della zona, che dapprima tentò di farlo arrestare con l’accusa di immoralità, e poi, il 8 maggio 1931, riuscì nell’intento di farlo incriminare con l’accusa di disturbo della quiete pubblica. Nell’attesa del processo, per tutta l’estate 1931 proseguirono i giganteschi banchetti (con fino a 3.000 partecipanti), che fecero aumentare alle stelle la tensione con gli esasperati vicini: la conseguenza fu l’arresto di F., Peninniah e di 78 suoi seguaci (inclusi 15 bianchi) il 15 novembre.

Ciò provocò di conseguenza l’aumento di popolarità di F. grazie ad una serie di articoli, non sempre precisi, su famose riviste come Time, sul predicatore e sulle sue dottrine. Incrementò, infatti, il suo seguito (il 20 dicembre 1931 F. parlò davanti a circa 10.000 persone nel Rockland Palace a Harlem) e curiosamente, all’infuori della zona di New York, esso fu composto soprattutto da seguaci, spesso bianchi, del New Thought. Il 24 maggio 1932 si tenne finalmente il processo a carico di F., che fu condannato dal giudice Lewis J. Smith, razzista e prevenuto nei suoi confronti, alla pena massima di un anno di reclusione e $500 di multa. Solo quattro giorni dopo la sentenza, il 7 giugno 1932 il giudice Smith morì d’infarto ed una frase di F. (“Ho odiato di averlo fatto”) alimentò la leggenda di un intervento divino punitivo evocato da parte del predicatore di colore, che uscì dopo pochi mesi di carcere, grazie al ribaltamento della sentenza. La data del 7 giugno viene ancora festeggiato dai seguaci di F.

L’espansione della Missione della Pace

Dopo la vittoria morale di F., egli preferì vendere la proprietà di Sayville e spostare la propria Missione nel quartiere nero di Harlem, dove aveva conseguito un notevole successo. Qui egli decise di aprire alcune attività commerciali, come ristoranti, saloni di bellezza, negozi di vestiti e ditte di traslochi, oltre ad acquistare diversi alberghi, trasformandoli nei cosiddetti “paradisi”, luoghi dove i poveri potevano vivere gratuitamente e cercare lavoro.

Nei “paradisi” (ed in generale nell’organizzazione di F.) si diffuse il suo rigido codice morale: stanze da letto separate per uomini e donne (anche se sposati), niente pantaloni o gonne corte per le donne e camicie a manica corta per gli uomini, niente bestemmie o volgarità, proibizione di mance e regalie, pagamento sempre in contanti e mai con carte di credito (una pratica alquanto inusuale in USA), vendita nei propri negozi di articoli a prezzi più convenienti della concorrenza, rifiuto di accettare oggetti non pagati, restituzione di somme rubate o sottratte, proibizione di commercio di alcool e tabacco.

Tuttavia, l’impegno civile di F. si differenziava da quello degli altri leader neri dell’epoca, come ad esempio Marcus Garvey: F. incoraggiava i suoi seguaci ad ignorare la differenza razziale, rifiutando il termine “negro” privo, secondo lui, di “realtà storica”. Era, infatti, più interessato al True Americanism (vero americanismo), un concetto di diritti civili per tutti gli americani, indipendente dalla razza. Egli diventò, comunque, noto in questo campo per:

  • Aver richiesto che fossero pagati dei risarcimenti ai discendenti degli schiavi deportati,
  • Essere intervenuto a favore di quartieri residenziali con una vera integrazione razziale.
  • Ma, soprattutto, essersi battuto a favore di leggi che dichiarassero colpevoli di omicidio tutti coloro che avessero partecipato ad un linciaggio (una pratica criminale che, soprattutto nei confronti dei neri, era piuttosto diffusa nel profondo Sud degli Stati Uniti). Una raccolta di firme sull’argomento, promossa dalla sua Missione, raccolse 250.000 adesioni.

Gli ultimi anni

Tra il 1935 ed il 1937 F. conobbe un periodo di scandali e cause legali a catena, dal rapimento di una diciassettenne da parte di un milionario californiano (che fu condannato a tre anni di reclusione) adepto della Missione, all’accoltellamento di un uomo durante un meeting presieduto da F., alle pesanti accuse di due ex seguaci, Faithful Mary (che denunciò F. perché aveva forzato donne del movimento ad atti sessuali forzati) e Verinda Brown (che denunciò l’appropriazione dei suoi risparmi da parte del movimento di F.): la prima causa si risolse con l’assoluzione di F., mentre la seconda si concluse con la condanna del predicatore al risarcimento, ma egli preferì trasferire la sua residenza a Philadelphia (in Pennsylvania), piuttosto che ottemperare all’ingiunzione del tribunale.

Oltretutto dal 1937 la moglie di F. si ammalò, morendo circa nel 1943 (nuovamente non si hanno date precise): il predicatore si risposò il 26 aprile 1946 con una delle sue segretarie, una canadese bianca di 21 anni, Edna Rose Ritchings, con la quale (a suo dire) applicò rigorosamente la sua dottrina sull’astensione sessuale. Edna, considerata la reincarnazione (concetto che tuttavia non faceva parte della dottrina della Missione) di Peninniah, fu chiamata Mother Divine dai seguaci.
Nel 1953 un benestante seguace di F., John Devoute, gli regalò la tenuta di Gladwyne, a Woodmont, vicino a Philadelphia, dove il predicatore si ritirò e dove morì il 10 settembre 1965 per cause naturali.

Dottrina

La divinità di F. è al centro della dottrina della Missione della Pace: egli, infatti, predicò questo dogma anche prima che diventasse Father Divine. La parusia (secondo avvento di Cristo) si è compiuta con F., che riteneva di essere la “Luce di Dio” reincarnato con lo scopo di fondare il Cielo in Terra e mostrare la vita eterna. La devozione e la fedeltà dei seguaci doveva essere completa e incondizionata, e su ciò sorvegliava un apposito Interrogation Committee (Comitato di interrogatorio).

La Missione oggigiorno

Dopo la morte di F., è stata la moglie Edna Rose Ritchings a prendere le redini della Missione, difendendola con successo nel 1971 dal tentativo di Jim Jones, fondatore del tristemente noto Tempio del Popolo (quello del suicidio di massa in Guyana nel 1978), di carpire una quota dei seguaci, basandosi su dottrine e pratiche simili a quelle della Missione della Pace (come l’uso del famigerato Interrogation Committee) e sull’affermazione di essere la reincarnazione di Father Divine.
Tuttora, Mother Divine dirige la Missione, la cui sede è ancora a Woodmont e la cui attuale denominazione ufficiale è International Peace Mission Movement (Movimento internazionale della missione della pace) ed è attiva non solo in Stati Uniti, ma anche in Canada, Indie Occidentali, Centro-America, Nigeria, Australia, Germania, Svizzera, Austria e Gran Bretagna.
L’attuale organizzazione della Missione si basa sul volontariato, strutturato in tre ordini: Rosebuds (per le giovani donne), Lillybuds (per le donne più anziane) e Crusaders (per gli uomini).
Il numero degli adepti (in diminuzione rispetto agli anni ’30 anche per l’obbligo del celibato) non è noto per mancanza di statistiche interne: si stima che siano alcune decine di migliaia.
Il sito ufficiale è http://fdipmm.libertynet.org/.